AVVENTURA NELLA GIUNGLA

di Giusi


CAPITOLO 1

Camminavano da circa quattro giorni, fermandosi solo per dormire, erano stanchi, affamati e desiderosi di un bagno.
009, 003, 002 e 008 erano in missione nella giungla.
“ Fermiamoci qui! E’ la cosa migliore, continuare a camminare sarebbe inutile oltre che dispendioso di energie!”
“Credo che 008 abbia ragione, io sono stanca ed ho bisogno di dormire più di un paio di ore”
La voce stanca e  fievole di Françoise convinse 009 a fermarsi in quella radura. Poco distante avevano visto una piccola cascata che avrebbe fornito loro dell’acqua fresca  da bere e la possibilità di farsi un bagno e togliersi quell’umidità di dosso. Nonostante le chiome degli alberi non permettessero di vedere il cielo se non da qualche spiraglio, il caldo e l’umidità li aveva fortemente provati, soprattutto la ragazza del gruppo soffriva nel sentirsi gli indumenti come incollati alla pelle.
Si erano dovuti vestire adeguatamente per affrontare la foresta: calzettoni, stivali alti, giacche con le maniche lunghe e resistenti agli strappi della vegetazione, inoltre sulle spalle ognuno di loro aveva un grosso zaino con il necessario per accamparsi.
Credevano che sarebbe stato più facile trovare l’albero con le foglie officinali, Gilmore stesso li mandò rincuorandoli che si sarebbe trattata di una missione semplice ed aveva insistito affinchè anche 003 andasse con loro.

“Françoise con le tue capacità sarà più semplice avvistare e sentire animali pericolosi, come serpenti e scimmie, sarà una scampagnata!”
La ragazza non ne era molto convinta, era partita un po’ controvoglia, lei e Joe erano appena rientrati da una breve vacanza a Parigi e avrebbe voluto restare alla base per qualche giorno per riposarsi.
A Parigi assieme a Joe non si era riposata molto, di giorno erano sempre in giro per la città, di notte… lui non la faceva dormire molto…
“Va bene dottore, vado a preparare il necessario”

Ed ora eccola lì, in mezzo alla natura più selvaggia, sporca di fango, le mani graffiate dagli arbusti e sudata come non lo era mai stata nella sua vita, neanche dopo una giornata intera di esercizi di danza in agosto inoltrato si era ritrovata in quello stato!
“Aspetta Françoise, penserò io a montare la nostra tenda, tu riposati!” La voce e il volto stanco di Joe la fecero sentire in colpa, se lei era stanca… figuriamoci lui, si era portato sulle spalle la maggior parte del peso, avendo la loro tenda e molte più attrezzature per la missione, in fondo lei nello zaino portava solo i loro cambi di abbigliamento e dei viveri.
“Grazie Joe, ma se ti aiuto a montare la tenda, faremo prima e potrò farmi il bagno nella cascata, ho paura ad andarci da sola!”
“Va bene, allora tieni questi e passameli appena saranno necessari” Joe le porse dei ganci utili per il montaggio della tenda, effettivamente in breve, la loro tenda fu sistemata.
“002, 008, noi andiamo alla cascata per lavarci!”
“Va bene,009, nel frattempo accenderò il fuoco e provvederò a cercare qualcosa da mangiare” Punma era forse l’unico dei tre a non soffrire così tanto in quella situazione.
“Ehi, voi due, tornate presto a non perdetevi a fare il remake di Laguna blu, intesi! Ho bisogno di un bagno anch’io!” La voce di Jet fece imbarazzare i due ragazzi.
“Ma cosa ti viene in mente Jet! In mezzo alla foresta!”
“Ma io di te non mi preoccupo, è di lui che non mi fido, non sia mai che gli istinti più primordiali non prendano il sopravvento in mezzo alla natura!” Esclamò Jet indicando con aria beffarda 009.
“Stai tranquillo, torneremo fra poco, piuttosto dai una mano a Punma ad accendere il fuoco!”  La voce seria del loro capitano fece capire a Jet che non era proprio il momento di fare battute sciocche sul suo rapporto con Françoise.

“Jet è sempre il solito!” 003 si infastidiva molto per quelle battutine, sperava che almeno fuori dalla base si trattenessero i suoi amici e invece, da quando lei e Joe avevano deciso di ufficializzare la loro relazione erano diventati il bersaglio preferito di tutti, persino Gilmore non esitava a fare qualche battuta!
“Dai Françoise non te la prendere, Jet è Jet anche in mezzo alla giungla!” Le disse il suo compagno.
Camminarono per alcuni minuti, la cascata era proprio vicina all’accampamento, forse troppo pensò Joe!
Françoise iniziò subito a spogliarsi, voleva solo sentire l’acqua fresca sulla sua pelle.
“Françoise sarebbe meglio che tu controllassi che non ci siano animali pericolosi in acqua e nei dintorni!” Le suggerì 009 riprendendola per il suo comportamento poco attento.
“Ho già controllato, stai tranquillo, non ho voglia di finire in bocca ad un coccodrillo e ritrovarmi nelle spire di un serpente ” Rispose piccata la ragazza “ E comunque non sono gli animali il tuo problema!” Lo   prendeva in giro sapendo della sua gelosia.
“ Bene dato che hai compreso CHI è, anzi SONO gli animali di cui mi preoccupo non fare il bagno nuda lasciati la maglia e la biancheria!” Le parole di Joe furono in parte vane perché 003 era già immersa sotto la piccola cascata  con addosso solo la maglia mentre la biancheria era rimasta a terra assieme agli altri indumenti sporchi.
Joe preferì aspettare che lei finisse per lavarsi a sua volta, la prudenza non era mai troppa nelle missioni  e poi non era proprio sicuro di riuscire a resisterle in quelle circostanze… con la maglia bagnata e trasparente addosso era tremendamente sexy la sua Françoise!
“Ci voleva proprio, se fossi costretta a scegliere salterei la cena e non di certo restare tutta sudicia e puzzolente!” Françoise si sentiva rinata da quella doccia naturale, Joe aprì un asciugamano davanti a lei per coprirla mentre si spogliava del tutto e si rivestiva con gli abiti puliti.
“Se subissimo un attacco adesso ci farebbero a pezzi! Sei completamene imbambolato!”  Françoise gli passò una mano davanti agli occhi e lui non se ne accorse!
“Beh! Con uno spettacolo così davanti a  miei occhi!” Le rispose Joe indicando il corpo della ragazza  che dal suo canto diventò rossa come un peperone per l’imbarazzo.
“Joe! Forse Jet non aveva tanto torto nel dubitare dei tuoi istinti!” Nonostante il loro fosse ormai un rapporto che durava da mesi, si vergognava ancora quando Joe la guardava con occhi bramosi.

Intanto qualche metro più in là…
“Ma che fanno Adamo ed Eva? Sono via da almeno mezz’ora!”
“Venti minuti, Jet, sono passati solo venti minuti!”
“E non sono sufficienti per lavarsi!”
“Avranno fatto a turno, conoscendo Joe e la sua gelosia gli sarà spuntata la supervista pure a lui nel controllare che nessuno vedesse la sua 003 mentre si lavava!”
“Il bagno è libero!” La voce fresca e rinvigorita della ragazza diede a 002 e 008 la conferma che i due piccioncini erano tornati.
“Era ora, stavo proprio per avvicinare e controllare che nessuno scimpanzé avesse approfittato della nostra Jane!” Jet fermò lo sguardo su 009 nel nominare quello che era considerato l’antenato dell’uomo.
Joe se ne accorse e fece uno sguardo cupo.
“Continui tu Françoise a preparare la cena? Ero troppo stanco per cacciare ed ho pensato di riscaldare della zuppa in scatola”
“Va benissimo Punma, siamo tutti stanchi e vogliamo riposare, domani se ci sarà l’occasione potrai andare a caccia…” La voce di 003 si fece sempre più bassa man mano che parlava, in cuor suo sperava di poter tornare a casa e non dover mangiare qualche povero animale della foresta, ma i viveri scarseggiavano, erano partiti per stare fuori solo 3 o 4 giorni al massimo e invece quel maledetto albero sembrava estinto!

 

CAPITOLO 2

La notte era trascorsa tranquilla, i quattro cyborg a turno avevano dormito senza problemi o visite di animali curiosi.
“Dobbiamo fare il punto della situazione o non riusciremo a trovare quella cavolo di radice!”
“Jet calmati, lo sappiamo tutti che la missione si sta rilevando più complicata del previsto!”
“Non abbiamo trovato nulla nella zona indicataci dal dottore e neanche fuori dalla zona di perlustrazione” Commentò 003.
“Già, sembra sparito quest’albero, forse dovremmo rinunciare e tornare a casa!”
“No, Punma, non rinunceremo, è in ballo la vita di molte persone, senza l’antidoto ricavato dalle foglie  molti dei ricercatori avvelenati moriranno!”
“Gilmore ha detto che c’erano ancora dieci giorni di tempo per iniettare loro il siero, l’avvelenamento ha un decorso molto lento e lungo”
“Hai ragione 002, ma più il tempo passa maggiori saranno le complicazioni per la loro salute!”
“Meglio della morte! Tu che dici 008? Preferiresti morire?!”
“Dipende da quali sono le conseguenze! Preferirei morire!”
“Basta! Voi tre! State solo perdendo tempo!” L’urlo di 003 li riportò alla realtà. “Non è litigando che salveremo loro la vita!”
“Ci divideremo in due squadre oggi, e cercheremo separatamente la pianta, resteremo accampati qui e se non troveremo niente sarà necessario pensare seriamente di tornare indietro” Disse 009.
“No, faremo tre squadre, io e 008 possiamo anche cercare l’albero divisi, tu piuttosto devi restare con 003, non è prudente lasciarla girovagare da sola nella foresta!” Suggerì 002.
“Va bene, allora mettiamoci subito alla ricerca, raccogliete tutte le foglie che vi sembrano simili  alla foto, al ritorno le esaminerò per capire se sono quelle giuste” Le parole di 008 fecero mettere in marcia i cyborg.

Al tramonto i quattro ragazzi si ritrovarono all’accampamento, tutti  avevano delle foglie da far esaminare a 008, l’unico che conosceva bene la pianta.
“Eccole sono queste!” 008 riconobbe subito le foglie nelle mani di 003.
Finalmente avevano trovato le tanto agognate foglie, ne avevano raccolte abbastanza per poterne ricavare il siero necessario a guarire tutti i malati.
“Dobbiamo rientrare subito alla base!”
“009 ma come facciamo? E’ quasi notte!”
“003 hai ragione ma per arrivare in questo punto della foresta ci sono voluti quattro giorni, ce ne vorranno almeno altri due per tornare al Dolphin!”
“E l’antitodo ha bisogno di qualche ora per essere preparato, sarà stato tutto inutile, dobbiamo portarlo subito a Gilmore!” Spiegò  008.
“Ho io la soluzione” Disse Jet. “L’unica cosa da fare è ritornare al Dolphin solo noi due 009, io posso volare e tu con l’acceleratore arriveresti in breve tempo, mentre voi due 008 e 003 inizierete a rincamminarvi verso il punto di partenza domani mattina, quando voi arriverete fra qualche giorno noi saremo lì ad aspettarvi con il Dolphin ma intanto avremo già consegnato le foglie al dottore”
009 riflettè qualche secondo, 002 aveva ragione, era l’unica soluzione possibile per poter portare in tempo la pianta a Gilmore, l’idea di lasciare lì Françoise non gli piaceva, non perché non si fidasse di Punma, ma lasciarla nella foresta senza di lui lo disturbava. Era geloso! Era più forte di lui! Si consolò pensando che lasciarla sola con Jet sarebbe stato di gran lunga peggio!
Il mattino seguente 008 e 003 raccolsero le loro cose e si incamminarono nella foresta per raggiungere il sito dove era stato lasciato il Dolphin la prima volta.
In poche ore avevano percorso gran parte del tragitto, il non doversi fermare a cercare la pianta aveva permesso loro di muoversi rapidamente, inoltre il tempo si era annuvolato e questo rendeva il cammino meno pesante anche se Punma era preoccupato, attraversare la foresta sotto la pioggia non sarebbe stato semplice, inoltre vi era un’altra cosa che da qualche giorno preoccupava il cyborg, si sentiva osservato, era sicuro che qualcuno o qualcosa li spiasse e seguisse ma non era riuscito a scoprire niente, neanche la sua amica con la super vista e il super udito aveva percepito niente. Le aveva chiesto più volte di osservare con i suoi occhi la foresta ma ogni volta la ragazza rispondeva che non vedeva nulla di sospetto.
A fine giornata erano giunti oltre metà percorso, erano in mezzo alla giungla e 008 decise di fermarsi per la notte, si sarebbero accampati  alla meglio con una sola tenda, e a turno avrebbero fatto da vedetta.
Il primo turno lo fece 003 in modo che poi avrebbe potuto riposare fino al mattino.
Ben presto si fece l’alba, Punma che si era appisolato fu svegliato da dei passi, aprì gli occhi e si vide circondato da piccoli uomini quasi nudi che lo minacciavano con delle rudimentali armi costruite con pietre e bastoni. Il cyborg rimase immobile, era a conoscenza di alcuni popoli indigeni che vivevano nella foresta allo stato primitivo e sapeva che erano popoli pacifici ma era pur sempre meglio muoversi con prudenza.
Sperava solo che la sua compagna non sbucasse dalla tenda proprio in quel momento anche se probabilmente loro sapevano benissimo della sua presenza. Infatti uno dei piccoli indigeni indicò con una lancia, la tenda e disse qualcosa nella sua lingua nativa. Per Punma fu istintivo porsi davanti all’entrata della tenda ma l’indigeno che aveva parlato e che si era avvicinato senza indugi mise alla gola del prigioniero la levigata pietra, nel frattempo un altro indigeno entrò nella tenda e fece uscire 003 puntando anche a lei un coltello di pietra alla gola, i due cyborg si guardarono negli occhi, avevano lo stesso pensiero.
Sarebbe stato facile per loro uccidere con le pistole quei piccoli uomini indifesi ma volevano evitare di spargere sangue inutilmente inoltre non sapevano bene quali fossero le loro intenzioni, per cui ubbidirono a tutti i loro ordini e si fecero legare i polsi e potare al villaggio. Furono bendati affinchè non riconoscessero la strada per giungere al villaggio e una volta arrivati  fu dato loro da bere. Questi comportamenti non troppo ostili fecero ben sperare i due guerrieri in un lieto fine della loro conoscenza con i nativi.
Furono condotti in una casupola costruita con fango e foglie, una volta al suo interno furono tolte le bende dagli occhi e non appena si abituarono alla flebile luce che vi entrava notarono che si trovavano al cospetto del capotribù, un  uomo anziano con piume e ornamenti vistosi sul capo, il resto del corpo era quasi nudo, solo le parti intime erano coperte, come gli altri indigeni.
L’uomo parlò nella sua lingua rivolgendosi a 008 ma notando che questo non capiva cambiò idioma e poi un altro ancora fin quando Punma fece un’espressione del viso che fece comprendere al nativo che aveva capito ciò che aveva detto.
Punma cercò di rispondere, conosceva quell’antico idioma africano ma ne aveva solo alcune reminiscenze per cui faticò un po’ a dialogare ma era pur sempre meglio di non poter comunicare per niente.
003 ascoltava in silenzio sapeva che doveva fidarsi ciecamente del suo compagno. Non capiva niente di ciò che si dicevano ma dalle espressioni del viso rilassate di 008 percepì che non erano in pericolo di vita senonché all’improvviso vide Punma alzarsi e porsi fra lei e il capotribù, quest’ultimo l’aveva indicata più volte con il suo bastone ma lei pensava che chiedesse solo il suo nome, non aveva percepito che quasi tutta la discussione era stata centrata su di lei.
Vide Punma fare vistosamente di no con la testa e mettersi davanti a lei per farle scudo, il nativo alzò la voce ma Punma fu perentorio nel suo tono, Françoise non capiva cosa il suo compagno gli diceva per difenderla da chissà quale accusa, poi si sentì presa la mano da 008, portò la sua mano alla sua bocca e la baciò gridando sempre quelle strane parole.
All’improvviso il capo indigeno si sedette e con il bastone indicò un angolo buio della tenda dalla quale spuntò fuori un altro indigeno molto più giovane e robusto, quest’ultimo chinò il capo davanti all’anziano e poi si rivolse a Punma che sembrò calmarsi.
Era incredibile ma 003 non si era accorta di quell’uomo nella tenda com’era possibile coni suoi poteri? Eppure lei non aveva percepito il minimo respiro o movimento.
Furono condotti fuori dalla primitiva abitazione dove trovarono i piccoli abitanti del villaggio, non più di 40 indigeni, che li attorniarono, le donne e i bambini in particolare iniziarono a toccare la ragazza bionda e dalla pelle chiara, erano come ipnotizzati da quella creatura così diversa da loro, Punma la strinse a sé e le disse di restargli più vicino possibile.
Il capotribù uscito dalla casupola gridò a gran voce nella loro lingua natia e il suo popolo rispose acclamando urla di giubilo e gioia, 003 non capiva cosa succedeva si sentiva un po’ intimorita ma anche rincuorata per l’accoglienza ricevuta.
Una donna si avvicinò alla coppia di stranieri e fece cenno di seguirli, Punma tenendo ben salda la mano di Françoise nella sua, andò dietro la donna che li condusse davanti ad un’altra capanna simile a tutte le altre.
L’indigena fece capire loro che quella era la loro abitazione, li fece entrare e indicò loro le poche cose che vi erano all’interno, un giaciglio come letto, una bacinella costruita con chissà quale materiale della foresta e degli “abiti” simili ai loro.
Furono lasciati soli e finalmente 003 potè chiedere spiegazioni al suo compagno.
“Punma ma cosa vogliono? E perché quell’uomo ha gridato contro di noi prima? E questi indumenti?”
003 non dava il tempo di rispondere era troppo agitata e curiosa.
“Sediamoci e ti spiegherò ogni cosa” Punma era particolarmente calmo, lo doveva essere perché la sua compagna non doveva tradirlo doveva assolutamente stare al gioco che lui era stato costretto ad intavolare per salvarla dalle intenzioni del capotribù.
“003, siamo in missione…”
“E questo che centra?”
“Fammi parlare, ti prego la situazione è piuttosto complicata!”
Françoise annuì con il capo e ascoltò il racconto di Punma.
Il ragazzo gli mise una mano sulla spalla e iniziò a spiegarle la cosa più importante e forse più difficile per lui, tanto prima o poi avrebbe dovuto dirglielo e quanto valeva iniziare subito con la parte del discorso più complicata!
“Françoise devi fingere di essere mia moglie!”
“Ma cosa stai dicendo?” Disse a voce alta la ragazza.
“Sssh! Abbassa la voce, ti prego è importante per noi che tutto il popolo di indigeni ci veda come due sposi!”
“Ma perché?” Chiese con più calma Françoise.
“Perché il capotribù vuole o meglio voleva darti in sposa a suo figlio! Quel ragazzo invisibile che c’era nella capanna con noi”
La ragazza ascoltava il racconto e riflettendo su tutte le cose avvenute da quando erano finiti nel villaggio  la situazione gli sembrò sempre più chiara.
“Il capotribù mi spiegava che nel villaggio c’è una grande moria di neonati, molti nascono deboli e con gravi malformazioni, probabilmente perché tra di loro sono tutti consanguinei,  quindi ti hanno vista come genitrice di una nuova generazione più forte e sana perché sei molto diversa da loro. Sai come ti chiamano?”
003 stentava a credere a quel racconto.
“Come?” Chiese con un filo di voce.
“Raggio di sole. Per via dei tuoi capelli!”
“Per poterti proteggere ho detto loro che eri la mia sposa, ma non mi credevano perché ti avevano vista fare il bagno accompagnata da Joe”
“Quindi da quanto tempo ci seguivano?”
“Probabilmente dal primo istante che siamo atterrati con il Dolphin. Ho detto loro che quell’uomo dai capelli simili a tuoi era tuo fratello per questo motivo ti accompagnava alla cascata. E’ stata dura convincerli che siamo compagni, sostenevano di averti vista in atteggiamenti poco fraterni con 009”
A quelle parole 003 diventò rossa. “Ma io e Joe non abbiamo mai, insomma non siamo stati insieme da quando siamo qui! Ci siamo solo baciati, forse!”
“A te sembra fraterno baciare sulle labbra?”
“No, ma io non ho mai visto nessuno di loro con i miei occhi, com’è possibile? Anche prima dentro la capanna?”
“Lo so 003, sei frastornata, ma questi indigeni vivono da secoli nella foresta e sanno rendersi invisibili è una loro caratteristica”
“Capisco… ma questi?” 003 indicò gli abiti regalati alla tribù.
“ Beh… vorrebbero che noi li indossassimo, sono gli abiti tipici di questo popolo!”
“Stai scherzando vero? Non andrò in giro con il seno al vento e non ho voglia di vedere le tue grazie!” La ragazza era imbarazzatissima di quella situazione.
“Si offenderanno, non capisci? Potrebbe essere pericoloso per noi!”
“No, sei tu che non capisci, io non andrò mai in giro mezza nuda! E poi come facciamo con 009 e 002? Ci aspettano alla radura”
“Non lo so, ci inventeremo qualcosa, per il momento dobbiamo solo apparire degli sposi innamorati per evitare che tu finisca nella capanna di qualche indigeno!”
“Punma non ti hanno chiesto dove sono finiti gli altri uomini che c’erano con noi? E il perché noi siamo rimasti?”
“ Si, ho spiegato loro che siamo ricercatori e che i due uomini sono tornati perché avevano trovato quello che cercavano e che noi siamo rimasti perché tu invece non avevi ancora trovato la radice per i tuoi studi”
“Va bene, hai pensato proprio a tutto, ora devi risolvere il problema degli abiti!”
“La cosa migliore è indossarli e cercare di coprire le parti intime e tu anche la parte superiore!” Punma avrebbe potuto accendere un falò con il calore della sua pelle per la vergogna che provava in quel momento. Non aveva così tanta confidenza con Françoise, non si era mai trovato in una situazione così intima con lei, sicuramente Jet se la sarebbe cavata meglio di lui! Anche se poi Joe gliela avrebbe fatta pagare cara! Già 009! Come avrebbe preso quella situazione? Doveva assolutamente stare attento a non mancare di rispetto a Françoise e allo stesso tempo fingere di essere il suo compagno! Era un uomo morto! Se non fosse morto per mano degli indigeni sicuramente ci avrebbe pensato Joe ad ucciderlo!
“Esci dalla capanna che mi cambio!” Le parole della ragazza lo riscosse dai suoi pensieri.
“Non posso uscire Françoise sei la mia sposa! Cosa penserebbero gli indigeni se esco per farti cambiare?”
003 era rimasta imbambolata, ma cosa doveva fare cambiarsi davanti a 008!
“Mi giro e ti prometto che non sbircerò! Non voglio morire sotto le mani di Joe! Stai tranquilla, devi fidarti di me!”
“Va bene! Mi fido” La ragazza non poteva fare altro, pensava a Joe, cosa avrebbe detto se avesse saputo che si era spogliata con un altro uomo? Beh… era girato ma pur sempre con lei, nella stessa… negli stessi pochi metri quadrati!”
Con una imbranataggine mai avuta cercò di sistemarsi al meglio, sotto si mise i boxer puliti di Joe che erano rimasti nello zaino e poi li coprì con il gonnellino di foglie, di sopra si lasciò il reggiseno che coprì con una fascia di stoffa ricavata da uno dei lenzuolini che avevano usato per dormire la notte.
“Ho fatto! Puoi girarti”
Punma si girò e Françoise era mezza nuda davanti ai suoi occhi! Voleva morire! Per sua fortuna non leggeva i pensieri! E neanche Joe!
“Ora tocca a te!” 003 gli porse i suoi abiti e si girò per non vedere il suo compagno spogliarsi.
Quando finalmente erano entrambi “svestiti” con molto imbarazzo uscirono dalla capanna e come prima quasi tutto il villaggio era fuori ad aspettarli!
“Mi sento quasi una star!” Ironizzò 003 per allentare la tensione con 008.
“Siamo sul green carpet!” Rispose Punma.
Insieme risero alle loro battute e trovarono un minimo di complicità che da quel momento in poi dovevano assolutamente fingere di avere per sembrare degli affiatati sposi innamorati!
La donna indigena che precedentemente li aveva condotti nella capanna si avvicinò a loro e di nuovo fece cenno di seguirla, li portò a quello che doveva essere il luogo dove tutti gli abitanti mangiavano, fece sedere Punma accanto al capotribù e Françoise assieme alle donne del villaggio, doveva esserci una netta separazione fra uomini e donne, pensò la ragazza.
La sua pelle bianca e i suoi capelli così chiari spiccavano molto tra quelle piccole donnine scure. Punma cercò di non perderla mai di vista, il capotribù si era rassegnato all’idea di non poter dare in sposa Raggio di Sole a suo figlio ma 008 temeva lo stesso per la vita della sua amica.
Poco prima si era raccomandato con 003 di mangiare quello che le veniva offerto e di parlare meno possibile anche se non capivano cosa lei dicesse era sempre meglio che si esponesse il meno possibile, per la seconda volta in poche ore le disse che doveva fidarsi di lui e lei annuì, anche perché non aveva scelta se non voleva finire in sposa ad un indigeno che le arrivava a malapena sotto il petto!
La loro cena fu breve e veloce, fortunatamente per loro avevano cenato con dei vegetali e niente cibi vivi o strani. Erano entrambi stanchi e dopo aver salutato il capo villaggio e il resto degli indigeni, andarono nella loro capanna.
Françoise era tremendamente imbarazzata solo con Joe aveva diviso degli spazi così piccoli e intimi, non aveva idea che Punma era più a disagio di lei, un misto di emozioni lo attraversavano: imbarazzo, vergogna, senso di colpa nei confronti di Joe, timore di essere ucciso da quest’ultimo…
Era decisamente nei guai, dividere quello spazio così intimo con una donna bella come Françoise e per giunta così svestita non lo aiutava affatto!
Françoise si sdraiò, era sfinita e prima ancora di rendersene conto si addormentò rendendo più facile a Punma il momento in cui doveva coricarsi accanto, la sentiva respirare pesantemente e questo gli fece capire quanto la sua amica era stanca e spossata per quella situazione, prese sonno dopo molte ore, continuava a non fidarsi e rimase sveglio a vegliare 003  fin quando anche in lui la stanchezza prese il sopravvento e si addormentò.

 

CAPITOLO 3

009 e 002 avevano consegnato le foglie al dottore e quest’ultimo si mise subito a lavoro per preparare l’antitodo. I ragazzi ripartirono senza neanche fermarsi qualche ora a riposare, se avesse potuto Joe avrebbe consegnato il tutto a Gilmore direttamente dal  portellone del Dolphin, era preoccupato per la sua Françoise, voleva andare a riprenderla e riportarla a casa al sicuro tra le sue braccia.
Fermarono il Dolphin nel sito pattuito ma ad aspettarli non trovarono nessuno.
Joe era fuori di sé, non sapeva cosa pensare, cosa era successo? Era impossibile che non avessero avuto il tempo di ritornare indietro, erano trascorsi tre giorni da quando li avevano lasciati e senza dover ricercare l’albero dovevano per forza aver avuto il tempo di ripercorrere il tragitto.
“Aspettiamo qualche altra ora, 009 magari sono qui vicino e stanno per arrivare” Jet cercò di tranquillizzare il suo amico, anche lui era preoccupato e la pensava come Joe  sul fatto che dovevano essere lì ad aspettarli ma non diede vita alle sue parole per non farlo andare in escandescenza.
Joe guardava  intensamente attraverso gli alberi della foresta, in quel momento avrebbe voluto le capacità di 003.
Rimasero ad aspettare per un tempo che sembrò infinito ad entrambi. Alla fine decisero di ripercorrere il percorso per cercarli ma appena scesero dal Dolphin fu buio per entrambi i cyborg…

Intanto nel villaggio, Punma riuscì a convincere  il capo del villaggio a lasciarli andare, sarebbero ripartiti l’indomani mattina, nonostante i disagi nel vivere in quel modo così primitivo i due ragazzi alla fine reputarono la loro un’esperienza positiva.
Stavano per rientrare nella loro capanna, quando la loro attenzione fu richiamata dalla confusione che si creò quando tornarono gli indigeni che erano partiti per la caccia il giorno prima.
008 e 003 rimasero scioccati nel vedere che le prede degli indigeni erano Joe e Jet! 
Per catturarli erano stati addormentati con delle frecce che contenevano delle sostanze naturali che gli indigeni usano sulle punte delle frecce quando volevano catturare degli animali vivi.
Ma l’effetto sul loro corpo era stato quasi nullo e gli indigeni avevano legato loro  le mani dietro le spalle e bendati gli occhi, stesso trattamento che avevano riservato qualche giorno prima a 003 e 008.
Appena la ragazza li vide senza pensarci corse incontro a Joe, gridando agli indigeni di liberarli. Istintivamente lei stessa tolse la benda sugli occhi di Joe e lo baciò sulle labbra.
Punma rimase agghiacciato vedendo quella scena, come avrebbe potuto  giustificare  quel gesto della sua sposa?
Per sua fortuna Françoise si ravvide subito del suo gesto.
“009 è necessario quello che farò adesso, poi capirai!” Sussurrò all’orecchio del ragazzo sperando che non andasse fuori di testa!
E per riparare fece la stessa cosa con Jet gli tolse la benda e gli diede un leggero bacio sulle labbra, per farlo sembrare un gesto di normale saluto.
“Jet , poi capirai anche tu il perché di questo bacio!” Disse allo stupito 002 per quell’accoglienza così inaspettata, non solo per il gesto di Françoise ma anche perché non si aspettava di ritrovarsela in mezzo agli indigeni!
003 subito dopo il suo gesto si diede uno sguardo d’intesa con 008 per fargli capire che aveva cercato di sistemare il suo impulsivo errore. 
Per loro fortuna il capo del villaggio aveva un viso tranquillo e ordinò ai suoi di liberare i prigionieri e di trattarli come amici.
Punma si avvicinò ai suoi compagni e fu lui stesso a liberarli, disse loro che dovevano “adeguarsi” alla situazione e che appena sarebbe stato possibile avrebbe spiegato tutto, il discorso era riferito soprattutto a Joe…
Liberati i prigionieri furono condotti nella capanna del capo villaggio dove Punma fece da mediatore tra di loro, il punto prioritario della discussione fu la loro liberazione e alla fine fu ciò che ottennero. L’indomani, come aveva già stabilito Punma ancora prima dell’arrivo di 009 e 002, sarebbero andati via dal villaggio.
Finita la riunione ad aspettarli c’era la solita donna indigena che condusse i nuovi ospiti alla loro capanna, Punma entrò con loro, non poteva più aspettare doveva spiegare la situazione prima che Joe capisse che lui e Françoise condividevano la stessa capanna. Purtroppo per 008 non fece in tempo a parlare che un indigeno invitò tutti loro a recarsi per la cena.
Mentre si avviavano a raggiungere gli indigeni riuniti tutti nello stesso posto, Punma si avvicinò a Joe.
“Credimi Joe tutto quello che vedrai è solo per il bene di Françoise, devi solo avere fiducia in noi!”
Joe non capì quelle parole sibilline, era stato solo disturbato dalla parola “noi” riferita a Punma e Françoise, perché erano un “noi?”
Punma si fermò nella sua capanna e fece uscire la sua sposa, a Joe e Jet venne un colpo solo allora si accorsero che era praticamente vestita quasi come le donne del villaggio, anche Punma indossava gli abiti tradizionali ma di certo non saltava all’occhio quanto lei, con tutta quella pelle così bianca esposta!
Punma prese per mano Françoise sotto gli occhi sbalorditi di due compagni cyborg.
La ragazza teneva gli occhi bassi, non aveva il coraggio di guardare il viso del suo amato mentre teneva la mano ad un altro.
Come per tradizione Punma accompagnò la donna assieme alle altre indigene, mentre lui e tutti gli altri uomini si sedettero con gli indigeni assieme al capo del villaggio.
Terminata la cena, in onore dei loro ospiti che avrebbero presto abbandonato il villaggio furono organizzati dei balli, Françoise fu accompagnata da una indigena dal suo sposo, era consentito agli uomini e donne stare insieme nelle occasioni dei festeggiamenti.
Françoise prese posto accanto al suo sposo continuando a non guardare il suo Joe, che dal suo canto era davvero confuso da quei strani comportamenti.
Iniziarono i balli e i cyborg rimasero seduti l’uno accanto all’altro a godersi quella serata. Françoise era seduta fra il suo sposo e il capo tribù mentre Jet era accanto a Punma e Joe era l’ultimo della fila.
Durante i balli, 002 cercò di parlare con 008.
“Allora cos’è questa strana situazione? 009 sta per esplodere!”
“Devi dirgli di stare calmo, se non vuole peggiorare la situazione, è tutto sotto controllo. Domani mattina potremo andare via e vi spigheremo ogni cosa!”
“Ma perché Françoise non parla mai?”
“Alle donne del villaggio è proibito parlare in presenza di altri uomini senza il permesso del loro sposo”
“Ah” Jet era ancora più confuso!
Punma lo capì e cercò di anticipargli qualcosa.
“Lo sposo sarei io!” Lo disse cercando di non farsi sentire da 009.
“Ah!” Adesso Jet voleva solo scappare da lì, non sarebbe volto essere  presente nel momento in cui Joe lo avrebbe scoperto!
Joe non riusciva a capire bene cosa si dicevano quei due, sembravano complottare e inoltre era infastidito dal fatto che non poteva liberamente parlare con 003, avrebbe voluto sapere da lei come erano finiti in quella situazione.
All’improvviso un indigeno si avvicinò al capo tribù e subito dopo quest’ultimo invitò Punma ad alzarsi e danzare con la sua sposa. 008 sapeva di non potersi tirare indietro a quella richiesta e prima di alzarsi disse a bassa voce a 002.
“Tieni 009 al suo posto, non farlo andare in escandescenza mi raccomando!” Detto questo si alzò e prese la mano della sua sposa invitandola ad alzarsi.
“Dobbiamo danzare insieme, è la danza della fertilità in onore di tutti coloro che ancora non hanno concepito un figlio. Jet terrà a bada Joe, stai tranquilla e segui i movimenti delle altre ragazze indigene!” Le disse Punma per chiarirle la situazione.
003 si limitò ad annuire e seguire il suo sposo, in quegli ultimi giorni non era mai stata così ubbidiente con un uomo! Tutto quello che 008 le diceva di fare lei lo eseguiva come un automa. Si sentiva estremamente a disagio in quella situazione e si era affidata completamene a 008, così come lui le aveva chiesto di fare qualche giorno prima.
Appena Jet vide 008 alzarsi, mise una mano su una gamba di 009 per impedirgli di alzarsi e poi gli disse di non fare gesti azzardati e di fidarsi di Punma, Joe era completamente fuori di se, esigeva una spiegazione che ancora non aveva avuto, rimase fermo ad osservare la sua 003 mano nella mano con 008 e il sangue gli ribolliva nelle vene, avrebbe voluto radere al suolo tutta la foresta per la rabbia repressa!
Ma questo era per lui era solo l’inizio, vedere 003 che danzava quei balli così sensuali con un altro uomo fu per lui la goccia che lo fece scoppiare, si alzò di scatto ma Jet fu più rapido di lui e un pugno in un fianco lo stese atterra.
“Non muoverti di qui! Capito! Devi fidarti di loro!” Il tono di voce di 002 non diede a 009 la possibilità di replicare anche perché il suo amico non c’era andato leggero, gli aveva dato un pugno come si deve!
Terminato il ballo il capo tribù si avvicinò a tutte le coppie e porse  agli uomini un calice fatto con delle foglie, ognuno di loro ne bevve un sorso e 008 non poté esimersi neanche da questo, poi lo stregone toccò con un mazzo di foglie ancora verdi alcuni punti nelle donne dicendo delle strane parole magiche, l’uomo sembrava in trance mentre ripeteva quelle frasi.
Appena il rito terminò gli indigeni si diressero ognuno verso la propria capanna e così anche i cyborg.
Punma invitò la sua compagna ad entrare e ma prima di sparire con lei al suo interno disse a 002 e 009 che sarebbe andato da loro fra poco.
Nella tenda 008 si spiegò con la ragazza.
“Françoise non posso dormire con te stanotte, quella sostanza che ho bevuto potrebbe essere una droga ed avere degli effetti…” Punma non sapeva come spiegarsi…” Strani… su di me, anche se sono un cyborg potrei avere dei comportamenti  non desiderati e non riuscire a controllare il mio comportamento” Punma voleva sprofondare per la vergogna, sicuramente 003 aveva intuito che a quali effetti indesiderati siriferiva.
“Ma io ho un po’ paura a dormire da sola, possiamo fidarci degli indigeni?” Anche 003 era tremendamente imbarazzata.
Dopo circa mezz’ora Punma uscì dalla tenda con estrema cautela, rassicurò Françoise che non correva pericoli ormai ed entrò nella capanna dei suoi amici.
Trovò Joe cupo e silenzioso, e questo lo fece preoccupare, quando 009 era in quello stato era decisamente più pericoloso di quando dava di matto!
Infatti 008 non ebbe il tempo di entrare che 009 gli saltò al collo, chiedendo perché avesse ritardato così tanto a tornare da loro.
“Vuoi farci scoprire proprio ora? Razza di idiota, calmati!” Queste parole e un pugno in pieno viso stavolta calmarono 009 che di certo non si aspettava una reazione così violenta da parte di 008.
002 si mise fra i due, “Smettetela!” Gli urlò.
“008 sei sotto l’effetto di qualche sostanza vero?”  002 comprese subito che quella non era una tipica reazione di Punma ma che il suo comportamento era causato da qualcosa di anomalo.
Punma annuì cercando di riprendere l’autocontrollo.
Si sedettero tutti e tre, 002 per ogni evenienza si sedette tra i due!
Raccontò loro cosa era successo in quei giorni, del perché lui e 003 avevano finto essere due sposi e del perché quella notte avrebbe dormito con loro e non con Françoise.
“Ma è sicuro poterla lasciare da sola nella capanna?” Furono le uniche parole che 009 riuscì a proferire dopo aver ascoltato quella storia.
“ Potresti con cautela andare a farle compagnia?” Gli disse 008.
“Si, potresti andarci ma ricordati che è stata vittima di un sortilegio magico quindi attenti a non concepire un bambino!”
Joe lo guardò di sbieco, era molto riservato per ciò che riguardava la sua intimità con Françoise.
“Siamo dei cyborg non ricordi?” Ribatté 009.
“Si, ma a quanto pare anche se con degli effetti più blandi le loro magie e sostanze fanno effetto anche su di noi!” Gli disse Punma.
“Allora è 002 che dovrebbe preoccuparsi!” Dicendo quelle parole 009 sparì dalla loro capanna e si ritrovò  tra le braccia della sua Françoise!
002 si allontanò immediatamente da 008.
“Ti spacco la faccia appena ti avvicini di un passo!” Le parole di 009 avevano preoccupato Jet e lasciato ammutolito Punma.
Intanto nella capanna Joe e Françoise si godevano il loro ritrovarsi dopo tanti giorni…
All’alba del giorno dopo i quattro cyborg lasciarono il villaggio.
Punma ringraziò il capotribù per l’accoglienza e l’uomo quella mattina era molto sorridente e 008 non si spiegava il motivo.
“  Auguri e figli maschi! Ha fatto effetto la pozione! C’è stato movimento nella tua capanna stanotte!” Disse nell’idioma l’uomo!
Ah! Ecco perché se la rideva così tanto! Sapesse che non sono stato io a provocare tutto quel movimento! Pensò imbarazzato, guardando 009 che aiutava la sua compagna a mettere lo zaino sulle spalle!
Qualche giorno dopo il loro rientro, i ragazzi non perdevano mai occasione di fare qualche battuta alla coppia “allargata.”
“Beh, potevi anche accettare l’offerta fatta per dare in sposa 003!” Bretagna era quello che più si divertiva a prenderli in giro.
“Infatti una capra e quattro galline mi sembravano un ottimo affare, latte e uova gratis!” Rincarò 006.
“Chang ti ci metti pure tu adesso? Io non valgo così poco!” 003 era davvero stufa delle loro battute.
“Con una capra e quattro galline  sarei diventato uno degli uomini più ricchi del villaggio!” Disse Punma.
“A te 009 cosa ti hanno offerto per prenderti in sposa 003?”
Françoise guardò di sbieco Bretagna che aveva fatto quella stupida domanda a Joe che se la rideva quanto gli altri quando parlavano del valore economico della sua 003.
“A me proprio niente, anzi suo fratello mi ha raccomandato di non riportarla più indietro!” Disse il ragazzo stringendola a sé.
“Joeeeee ma cosa dici?!” Françoise era allibita, anche Joe adesso la prendeva in giro.
Si alzò e si diresse in camera offesa con tutti!
“Questa la pagherai cara ragazzo!” Persino Gilmore si era fatto trascinare dai suoi ragazzi.
“Già è meglio che vada a chiederle subito scusa, prima che sia lei a fare un’offerta per darmi a qualcun’altra!” Disse Joe alzandosi dal divano.
“Nooooooo, questo non potrebbe succedere mai! Ti ama troppo per darti ad un’altra!” Geronimo parlava poco ma quelle poche parole erano sempre sagge.
“Dipende dall’offerta che le farebbero!”
“Albert io non sono in vendita!” Rispose offeso Joe.
“Neanche lei, quindi smettetela di prenderla in giro, anche perché non credo che a te abbia fatto piacere che 003 abbia dormito nella stessa tenda con 008 per tre notti di fila!” Albert parlò senza pensare alle conseguenze di quelle parole su un tipo geloso come Joe.
Tutti si aspettavano lo scoppio di una bomba ma il ragazzo li sorprese.
“Non farebbe piacere a nessuno, ma mi fido di Françoise e di Punma” Dicendo quelle parole lasciò la stanza e andò dalla sua ragazza.
Appena entrò in camera vide Françoise con un’agenda nelle mani tutta intenta a contare, era così presa dalla cosa che non si accorse di avere Joe alle sue spalle.
“Qualcosa non torna amore mio?” Le disse abbracciandola da dietro.
“No, decisamente non torna!”
Lo sguardo perplesso della ragazza incuriosì Joe che guardò la pagina dell’agenda che tanto assorbiva l’attenzione della sua amata. Era il calendario dell’anno corrente e in ogni mese vi era un cerchietto rosso quasi sempre nello stesso giorno, il 25 di ogni mese. Ci mise qualche secondo a capire e rimase scioccato, era il calendario del ciclo mestruale di Françoise ed erano già al 30 di quel mese e mancava il cerchietto rosso dell’arrivo del ciclo.
“Ma secondo te è possibile?” Gli chiese Françoise guardandolo con aria interrogativa.
Joe si passò una mano sul viso.
“E perché no? Amore mio, tutto è possibile nella vita di un cyborg, con un po’ di magia, anche di diventare padre!”


FINE

 

© 07/01/ 2015

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